Dieci considerazioni sul cambiamento climatico
Negli ultimi anni stiamo assistendo in Italia e nel mondo, ad un intensificarsi di fenomeni metereologici di grande impeto, con conseguenze spesso catastrofiche per l’ambiente e i luoghi abitati.
Negli ultimi anni stiamo assistendo in Italia e nel mondo, ad un intensificarsi di fenomeni metereologici di grande impeto, con conseguenze spesso catastrofiche per l’ambiente e i luoghi abitati.
Più del 27% della superficie forestale nazionale ricade in aree a vincolo ambientale.
Il prossimo sabato 6 gennaio a partire dalle ore 12:20, su RAI 1 sarà possibile seguire la puntata della trasmissione LINEA VERDE LIFE realizzata all’interno della nostra area protetta.
Il prossimo vertice sul clima di Dubai dovrà correggere drasticamente la rotta e dare nuovo impulso all’azione sul clima per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C I leader mondiali devono garantire che la COP28, il vertice sul clima che inizierà il 30 novembre, sia la COP della credibilità climatica.
Negli ultimi mesi ho avuto modo di sentir parlare spesso delle cosiddette comunità energetiche e dei vantaggi che potrebbero portare alla nostra quotidianità.
Come evidenziato dalle dinamiche che si sono verificate recentemente sul nostro territorio, gli eventi idrometeorologici sono sempre più violenti, improvvisi e diffusi, con impatti sull’ambiente terreste e sulla sicurezza degli abitanti.
Il Green Deal Europeo ha stabilito l’obiettivo della neutralità climatica nell’Unione entro il 2050, e un traguardo climatico intermedio di una riduzione netta delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030.
A livello europeo, il tema della risorsa idrica è stato oggetto di numerosi provvedimenti legislativi che hanno costruito, a partire dagli anni 70, un quadro complesso di requisiti relativi al suo impiego.
Il Monte Taburno, rientrante anticamente nel territorio controllato dalla tribù sannitica dei Caudini e successivamente assegnata dai Romani alla Regio II (Apulia e Calabria) costituiva, sin dal Medio Evo, il demanio feudale di Vitulano e la Foresta del Taburno, in particolare, era destinata a deposito estivo di cavalli stalloni dell’esercito borbonico.
a cura del Dott. Costantino Caturano – Presidente Ente Parco Taburno Camposauro Negli ultimi anni sentiamo spesso parlare della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” e del fatto che in Italia per le cosiddette Zone Speciali di Conservazione (ZSC) debbano essere redatti piani di gestione specifici o integrati ad altri piani di sviluppo, conformi alle esigenze ecologiche dei tipi di habitat naturali e delle specie presenti nei siti.
A circa 32 anni dall’emanazione della legge 394/91, che dettava i «principi fondamentali per l’istituzione e la gestione delle aree naturali protette, al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del paese», l’Italia è passata dal 3 all’11% di territorio sottoposto a tutela, come ha scritto Legambiente in un bilancio sul trentennale dalla promulgazione della legge.
Negli ultimi anni, stiamo assistendo in Italia ad un aumento significativo di eventi climatici estremi.