Le aree protette sono fondamentali per l’ambiente e l’economia

Data:
28 Settembre 2023

Le aree protette sono fondamentali per l’ambiente e l’economia

A circa 32 anni dall’emanazione della legge 394/91, che dettava i «principi fondamentali per l’istituzione e la gestione delle aree naturali protette, al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del paese», l’Italia è passata dal 3 all’11% di territorio sottoposto a tutela, come ha scritto Legambiente in un bilancio sul trentennale dalla promulgazione della legge. Un bilancio positivo, secondo l’associazione ambientalista, perché «la 394 è una buona legge. Ha permesso all’Italia di realizzare un sistema diffuso su tutto il territorio nazionale per proteggere la biodiversità e promuovere lo sviluppo sostenibile locale».

Quell’11% è una percentuale importante, se si considera che in Europa la media delle aree protette è del 5%. L’Italia conserva un terzo della fauna e la metà delle specie di fiori del continente europeo, in territori che, tra l’altro, contengono oltre 800 mila imprese attive nei settori dell’agricoltura, della pesca, della zootecnia, delle foreste e del turismo. In tutto, tra parchi naturali, riserve e aree marine sono 871 in Italia le aree protette, con oltre 5 milioni di ettari di territorio tutelati.

Per altro, queste aree sono molto importanti a livello economico, e occorre smentire la fake news secondo cui i parchi naturali e gli altri territori protetti impediscano lo sviluppo economico. Anzi, come detto, le imprese attive sono tantissime e svolgono un ruolo cruciale nella green economy. Nei soli Parchi nazionali, che sono 24, ci sono 328mila imprese, che impiegano 3 milioni di lavoratori e generano un valore aggiunto di oltre 100 miliardi di euro, pari al 10,6% dell’economia italiana.

Tutto questo, però, non è sufficiente, perché ora, è «fondamentale aggiornare la normativa e creare nuove aree protette per raggiungere l’obiettivo di tutelare il 30% del territorio e del mare entro il 2030». Trent’anni  fa le associazioni ambientaliste e esperti del settore, avevamo visto giusto nel chiedere con forza la creazione di un sistema di aree protette nel Paese e di scommettere sui parchi per tutelare e creare sviluppo, per alimentare quella rete di piccola imprenditoria fatta di produttori agricoli e artigianali di qualità, guide ed educatori ambientali, operatori del turismo slow e quanti altri hanno presidiato anche in questi anni complicati, territori tanto straordinari quanto difficili e marginali.

Ora è importante continuare a percorrere questa strada che si è intrapresa, ricordando che la transizione ecologica passa anche da qui. Per questo sarà fondamentale coinvolgere i territori, a partire dalle aree interne, e le comunità locali soprattutto nella bellissima regione Campania.

Ultimo aggiornamento

28 Settembre 2023, 19:19

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