Dal Nord decide di trasferirsi nell’area Protetta del Taburno-Camposauro: la storia di Marco Ciccolella

Date:
17 July 2023

Dal Nord decide di trasferirsi nell’area Protetta del Taburno-Camposauro: la storia di Marco Ciccolella

Marco Ciccolella, noto fotoreporter, sceglie di vivere nell’area protetta del Taburno-Camposauro. La sua testimonianza attesta quanto la quiete, la qualità della vita e il desiderio di tranquillità possano essere la spinta affinchè le nostre aree interne possano ripopolarsi di nuovo.

Qual è stata la molla che ti ha indotto a trasferirti dal Nord al Sud, in particolare nell’area Protetta del Taburno Camposauro?

Da molti anni non vivevo più in Italia. Ho vissuto a Sarajevo per un paio d’anni e poi mi sono trasferito in Istria con una breve parentesi a Zagabria. Sono affascinato dal viaggio, mi piace conoscere nuove culture, parlare con persone differenti e cercare di capire lingue differenti dalla mia. Il viaggio è una costante nella mia vita, ma da quando sono riuscito a mantenermi con il lavoro online ho reso il viaggio la mia vita. In Istria ho conosciuto Maria, mia moglie. Lei è russa. Ho impiegato poco a decidere di trasferirmi a Mosca dove abbiamo passato insieme ulteriori quattro anni. La situazione in Russia stava però prendendo una strada che non ci piaceva e gli eventi dell’attualità hanno confermato la nostra scelta. Come fotografo io mi occupo di sport per disabili. Seguo le paralimpiadi da oltre dieci anni e collaboro con Special Olympics. Nel 2021 si sono svolte a Tokyo le paralimpiadi 2020, rimandate a causa della pandemia. Abbiamo quindi lasciato la nostra casa moscovita. Preparato gli scatoloni e affittato un magazzino dove abbiamo depositato tutto, ancora oggi dobbiamo andare a prenderli. Prima o poi ce la faremo. Siamo quindi partiti a luglio 2021 con la transiberiana fino a Vladivostok. Da qui abbiamo preso un volo per Tokyo a fine agosto. In quel periodo abbiamo colto l’occasione per realizzare un reportage in collaborazione con Slow Food Russia. Realtà presente solo dal 2018, purtroppo oggi ha grandi difficoltà a resistere. Il progetto si chiama “Russia con Piacere”, una ricerca dei produttori locali che attraverso il cibo riescono a risollevare e ricostruire comunità rurali. Esperienza che si potrebbe replicare nel parco Taburno-Camposauro. Sono nato a Brescia, ma il Nord Italia da parecchio non mi piaceva più, un ambiente troppo inquinato e frenetico, non è quello che cerchiamo. Con Maria abbiamo provato a vivere per 8 mesi a Lucca, ma purtroppo non abbiamo trovato chi ci affittava casa. E’ una realtà troppo oppressa dal turismo di massa, la vita quotidiana è complicata.

La svolta 

Nell’estate 2022 abbiamo quindi avuto un’idea, partiamo per un viaggio, in tenda, per vedere tutta l’Italia del sud, prendiamocela con calma e vediamo quale sarà il posto che farà per noi. Avevamo le idee chiare sulle nostre esigenze. Il posto doveva essere una piccola città di provincia, ci interessa stare vicino alla natura in un ambiente sano. Non deve essere un luogo dedito al turismo di massa. Abbiamo capito che questo porta alla distruzione del tessuto sociale locale se non gestito correttamente. I mezzi di trasporto sono fondamentali, dovevamo essere abbastanza vicini a stazioni ferroviarie e aeroporti  internazionali. In “tempi normali” Maria doveva avere la possibilità di viaggiare da e per Mosca in modo agevole. Purtroppo le condizioni internazionali oggi non lo permettono ancora.

Siamo partiti da Ancona e con un percorso a zig-zag tra mare e montagna abbiamo toccato tutte le regioni peninsulari del centro sud, fino a Reggio Calabria e ritorno. Telese Terme è stata una tappa sul nostro percorso perchè Maria aveva organizzato 10 giorni di terapia detox per una sua cliente russa. Maria si occupa di massaggi con olii essenziali e aromaterapia. La vicinanza ad un centro termale è un valore aggiunto. Abbiamo poi proseguito finendo il nostro viaggio in Toscana, da dove eravamo partiti. Due erano i luoghi che ci erano particolarmente piaciuti, questione di sensazione: contatto con le persone, ambiente, servizi. Ascoli e Benevento sono le due provincie che ci hanno attirato. Abbiamo quindi contattato le persone che a avevamo conosciuto per vedere se c’era un appartamento per qualche mese. La disponibilità ad aiutarci è stata massima, cosa che non abbiamo riscontrato altrove, non è solo una questione economica. Temporaneamente siamo stati a Caserta. Avevamo così un posto comodo per capire meglio la zona. Benevento era la provincia che ci è piaciuta e Melizzano era il luogo dove eravamo stati in B&B durante il lavoro alle terme. Inizialmente non volevamo stare in un paese piccolo, preferivamo Benevento o dintorni, ma le cose sono andate diversamente. A Melizzano siamo stati accolti, aiutati, consigliati, coccolati. La sensazione di casa ci mancava da parecchio. Il paese era proprio nel Parco Taburno-Camposauro. Insieme al Matese è uno dei luoghi che ci avevano affascinati. Ci siamo confrontati e, nonostante il piccolo paese e una casa non arredata, ci siamo chiesti: visto che stiamo così bene con le persone perchè cercare altro? Fermiamoci qui e vediamo come va. Ne siamo contenti, il paese ci ha accolto e ci troviamo in un ambiente naturale, pulito e umano. Stiamo pian piano conoscendo le persone che vivono intorno a noi e dobbiamo dire che siamo sempre più felici della nostra scelta. Nei nostri progetti c’è inoltre la creazione di un’azienda agricola per la coltivazione e la trasformazione delle erbe spontanee e officinali. Abbiamo visto zone agricole all’interno del parco che potrebbero essere perfette per noi, ne siamo molto contenti. Un passo alla volta.

Quali sono i luoghi più belle visitati sin ad oggi nel Parco del Taburno?

Io sono un appassionato di montagna, trekking e  camminate. Il parco è attraversato dal sentiero Italia e dalla Via Francigena del Sud. Ci piacciono i boschi, i prati. Incontriamo molta fauna selvatica e stiamo studiano le erbe spontanee che crescono nel parco, ci stiamo divertendo a conoscere fiori e piante. Ci siamo messi in regola con il tesserino per la raccolta funghi e iniziamo a godere anche di questi splendidi regali del bosco. Sia il Camposauro che il Taburno offrono boschi di Faggio magici. Conifere maestose e profumate. In inverno ci siamo goduti la neve e le passeggiate nel silenzio totale. In primavera la nebbia, la pioggia e le nuvole hanno creato paesaggi sospesi tra favola e realtà. In estate è un piacevole condizionatore naturale. Anche se non andiamo fisicamente noi sui monti, la sera arriva l’aria fresca dai boschi e ci fa dormire benissimo!  Gli odori del bosco cambiano ogni settimana, la natura ci offre sempre il suo meglio. Siamo piacevolmente stupiti anche dalla pulizia di tutta la zona. Certo che ci sono cose da migliorare, ma mediamente la sensibilità e il rispetto per il territorio è migliore anche rispetto ad aree confinanti. Stiamo studiano e conoscendo i marmi di Vitulano e Tocco Caudio, usati anche per il Cremlino. Magari la prossima volta che andremo a Mosca riusciremo a capire se esiste ancora qualcosa. La natura è stata la nostra scelta e il parco da questo punto di vista offre tantissimo. Stiamo percorrendo i sentieri che permettono di passare molte ore completamente immersi nel verde incontrando saltuariamente mandrie di bovini ed equini.

Se dovessi fare un bilancio sulla qualità della vita, quale sarebbe?

I problemi li conosciamo tutti, non vanno nascosti, vanno affrontati e superati passo dopo passo. I servizi pubblici in Italia non funzionano benissimo, ma la vita di paese ci sta regalando un punto di vista a noi prima sconosciuto. Io vengo da una delle aree più industrializzate d’Europa. Abbiamo vissuto a Mosca, una metropoli che non mette certamente la persona al centro delle priorità. A Melizzano stiamo scoprendo una comunità piacevole. Le persone intorno a noi sono molto cordiali, i rapporti umani sono ancora basati sulla fiducia e ci piace molto. Noi siamo fortunati, abbiamo il nostro lavoro che ci permette di vivere la vita che vogliamo, non siamo benestanti, ma abbiamo tutto il necessario. La qualità del cibo in zona è eccelsa. I prezzi sono molto più accessibili rispetto ad altre zone italiane. Sarebbero da migliorare i collegamenti con autobus di linea, ma vediamo se con il completamento della linea dell’alta velocità qualcosa migliora. Il collegamento con il treno e la costruzione della nuova linea è stato un fattore positivo nella scelta di trasferirci qui. Ognuno ha le sue priorità, le nostre sono l’ambiente sano, il cibo genuino e i rapporti umani elementari. Qui abbiamo trovato tutto ciò che cercavamo. Essere accolti come forestieri non è una cosa così diffusa in Italia. Qui c’è ed è reale, non solo per il il turista che si ferma per un fine settimana.

Descrivi in tre aggettivi le caratteristiche del territorio?

 

Pulito. Tutta l’area del Sannio ci ha piacevolmente sorpreso per la gestione del territorio. Si vede che c’è una sensibilità differente. Come sempre si può migliorare tutto, ma non si parte da una condizione disastrosa. Le persone che abbiamo conosciuto sono mediamente attente alla loro casa naturale.

Stimolante. Nel Sannio non ci sono grandi industrie, l’area è principalmente agricola o selvaggia. Questa è stata una pecca nel passato, ma oggi è un valore aggiunto e tutte le volte che vagabondiamo alla scoperta del territorio rimaniamo sorpresi. Siamo convinti che qui ci sia un tesoro da gestire che può nettamente migliorare la condizione di vita di coloro che ci abitano. Il turismo è sicuramente una fonte di reddito importante, ma non deve distruggere le vita locale come purtroppo spesso accade. Vanno mantenuti i valori e le tradizioni che sono proprio quelle cose che un turista consapevole cerca in un viaggio.

Misterioso. Stiamo approfondendo la tradizione delle Janare. Il loro uso delle erbe medicinali naturalmente ci affascina e siamo stati attratti da queste storie che troviamo molto affini al nostro modo di vedere il benessere. La conoscenza delle erbe spontanee in Italia si è persa a favore dell’industrializzazione. La tecnologia oggi sta portando molte persone ad allontanarsi sempre di più dall’artificiosità della vita verso una condizione più naturale semplice e lenta. Quando si cammina nei boschi o ci si ferma in qualche azienda agricola che fa della qualità  il suo modo di lavorare si capisce sempre di più perchè le Janare erano proprio a Benevento. Forse è lo stesso motivo che ci ha attratti qui, ma lo scopriremo solo con il tempo.

 

Dal Nord al Sud: una nuova vita nell’area Protetta del Taburno Camposauro

Last update

18 July 2023, 11:04

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